Credito d’imposta sulle locazioni: vale il canone effettivo non quello da contratto

Il decreto Cura Italia (Decreto-legge n. 18 del 2020) — scrive il sito Investireoggi.it — al fine di sostenere le imprese in questo periodo di crisi economica da Covid-19, riconosce a favore dei soggetti esercenti attività di impresa un credito d’imposta pari al 60% a fronte del canone di locazione relativo ad immobili rientranti nella categoria catastale C/1, ossia negozi e botteghe. Restano, quindi, esclusi dal beneficio i canoni riferiti a contratti di locazione di immobili rientranti nelle altre categorie catastali anche se aventi destinazione commerciale, come ad esempio le categorie C/2 (Magazzini e locali di deposito); C/3 (Laboratori per arti e mestieri), ecc. Il credito, inoltre, non spetta alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del Dpcm 11 marzo 2020 e successive modifiche (ossia attività non interessate da provvedimenti di chiusura). L’utilizzo può avvenire solo in compensazione con Modello F24 (da presentare esclusivamente mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate) attraverso il codice tributo “6914” (Risoluzione n. 13/E del 20 marzo 2020). Vale il canone effettivo e non quello da contratto.

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